NAUTICA, Realtà dei fatti

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pietropesca
icon7  view post Posted on 6/5/2013, 07:13




Riporto una circolare ISYBA (di cui faccio parte) che illustra la REALTA' DEI FATTI della situazione della nautica in Italia, al di là delle tante (troppe) sciocchezze pubblicate dai "media".


Circolare ISYBA (International Ship & Yacht Broker Association) del 4 maggio 2013.

Oggetto: Lo Stato italiano tutela gli "evasori", penalizzando le Imprese regolari, i Marittimi ed i Consumatori.

Chiunque si permetta di accennare al fenomeno "evasione fiscale" che caratterizza da sempre il settore Nautico in Italia subisce immediatamente l'attacco mediatico dei soliti "giornalisti asserviti" o le ridicole minacce "legali" di qualche Avvocato "compiacente" incaricato di scrivere la classica (ma inutile) "letterina di diffida" (meglio definirla "minaccia di ritorsioni commerciali" assimilabile a "tentata estorsione") da parte del solito "committente".

Negli anni "dorati" del "leasing nautico facile" i Cantieri, i loro Concessionari e, soprattutto, gli Agenti delle Società di Leasing (di emanazione bancaria) hanno realizzato fatturati diversamente "impensabili", sia nella fascia "media" (battente bandiera italiana"), sia nella fascia "mega" (battente bandiera di "comodo"). Fatturati basati non sulla "reale potenzialità" del mercato, bensì sull'artificiosa immissione di "liquidità" da parte di chi era interessato più alla "speculazione finanziaria" di breve termine, piuttosto che alla "crescita accompagnata finanziariamente" (perpetrata in modo fiscalmente compatibile e serio in senso industriale) del settore di riferimento.

Gli strumenti utilizzati per realizzare tali "economicamente insani" risultati sono stati ottenuti grazie all'estensione delle "agevolazioni fiscali" concesse in materia IVA, spettanti in base alle Direttive della CE solo alle Imprese Armatoriali, anche ai "Diportisti Privati". Una "concessione politica" che ha generato dal 2001 una perniciosa "bolla speculativa", che ha falsato qualsiasi realistica previsione di "sviluppo reale", inducendo (fatto ancor più grave) il Diportista ad acquistare un bene "più grande" senza "pensare" ai conseguenti aumenti di costo gestionali che avrebbe dovuto sopportare ogni mese.

In base ai dati economici forniti in modo "acritico ed a-scientifico" da parte di "asserviti osservatori universitari" (creati appositamente per "sostenere l'insostenibile), oltre al danno creato agli ignari Diportisti si è aggiunto quello, analogamente speculativo, relativo alla "presunta necessità" di accrescere il numero di posti barca necessari ad accogliere questo "incredibile flusso di barche nuove". Ovvero realizzare nuovi ed inutili "Porti Turistici" finanziati sempre da quel sistema speculativo che oggi dimostra tutti i suoi "limiti programmatici".

Il risultato di questa "folle corsa alla speculazione" è, oggi, sotto gli occhi di tutti: fallimenti "a catena"(trattati spesso con un occhio di riguardo dai relativi Tribunali) ) di pseudo produttori di barche e relativi concessionari, problemi circa la regolarità delle "certificazioni di omologazione" (per ora emerse solo nei confronti di quei produttori ormai "falliti"), strani fallimenti di società che hanno realizzato o stavano realizzando nuovi "porti turistici".

Ciò che stupisce gli Operatori "regolari" è la totale incapacità di intervento "istituzionale" dimostrata in questi dieci anni di "crescita indotta artificiosamente" ed, in certi casi, i "sospetti" pareri che alcune Agenzie delle Entrate regionali hanno pubblicato su sollecitazione dei "soliti noti". Inutile citarli tutti, ISYBA è pronta a farlo nelle sedi competenti (con preferenza per la Commissione Europea) nel caso ciò fosse necessario…

Secondo ISYBA, esistono tre aree che potrebbero o andrebbero indagate con attenzione, risolvendo facilmente la "crisi indotta artificiosamente" nel settore Nautico in Italia:

1) il settore del "Leasing Nautico", con particolare riferimento al "calcolo degli interessi" ed alle "garanzie fideiussorie". Riguardo ai "Clienti" (persone fisiche o giuridiche) delle società di Leasing Nautico , ISYBA suggerisce loro di fare eseguire una attenta e professionale verifica sulla "congruenza" di quanto pagato a titolo di "interessi ed oneri accessori". In base alle verifiche eseguite ad oggi da società specializzate in "diritto bancario", sono stati riscontrati molti casi "sospetti", ovvero casi in cui le Società di Leasing hanno "lucrato ingiustamente".

2) la grave carenza di controlli (ci mancava l'inutile rilascio del "Bollino") nei confronti dei "finti yachts commerciali" (in genere battenti bandiera Extra-UE, privi di Partita IVA comunitaria) che partono dalla "fiscalmente benevola" Francia (recentemente condannata dalla Corte di Giustizia UE) e poi navigano illecitamente in Italia senza corrispondere l'IVA sui corrispettivi e, peggio ancora, le tasse sul reddito generato (in quanto prive di "rappresentante fiscale" obbligatorio nella CE). L'auspicio di ISYBA è che un"PM genovese" possa "liberamente" indagare sugli argomenti suggeriti, sempre che a livello politico "possa farlo" e non venga fermato prima….

3) la gestione commerciale del "Salone Nautico" di Genova, che ha generato 31 esuberi da parte della Fiera di Genova Spa a fronte di "compensi a soggetti terzi" pari al 25% degli incassi. Anche in questo caso, commercialmente "sospetto", sarebbe opportuno che la Magistratura genovese indagasse su quelle "pratiche commerciali" che potrebbero non essere così "cristalline" come bonariamente potrebbe sembrare, con interessanti risvolti penali per i soggetti coinvolti…

Tre aree di indagine civile e penale che, ovviamente, dovrebbero coinvolgere tra l'altro:

1) le tante "riviste specializzate" invogliate a scrivere articoli attraverso cui "favorire" solo i Clienti Pubblicitari di maggior peso, in termini di "insoluti", ovvero quelli della "casta del 25% sui proventi del Salone Nautico di Genova".

2) il Direttore dell'Agenzia delle Entrate della Regione Liguria;

3) il soggetto (Direttore Generale) che al Ministero delle Infrastrutture firma ed emana circolari amministrative contrarie al diritto costituzionale ed alle leggi vigenti (v. "noleggio occasionale").

Se l'Italia della Nautica è in crisi lo deve anche a questa situazione di diffusa "corruttela". Che qualcuno smentisca ISYBA, ovviamente presso la Corte di Giustizia della CE, alla quale ci rivolgeremo per far valere i diritti delle Imprese Armatrici e di Servizi italiane "calpestati" dalla legge sul "noleggio occasionale" e dalla recente circolare esplicativa emanata in "extremis" da un Governo "scadente" (in tutti i sensi).

Per non "fallire" dovendo pagare "tasse ingiustificate" a causa di chi se ne approfitta grazie al solito e noto sistema di "tutele" ormai superato.

Buon vento futuro.

ISYBA (Associazione Italiana Mediatori Marittimi)
<http://www.isyba.it>
 
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