NAUTICA:, quale futuro a breve?

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pietropesca
view post Posted on 18/7/2011, 18:55




Riporto pari pari:

Circolare ISYBA del 18 luglio 2011.

Oggetto: Andamento del Mercato Nautico in Italia.


Come prevedibile la stagione 2011 subisce gli effetti negativi della crisi economica internazionale e nazionale iniziata gia' nel 2008, aggravata dagli effetti della intensa speculazione finanziaria che nel periodo 2001-2008 ha artificiosamente moltiplicato il fatturato della componente "manifatturiera" del settore Nautico italiano.

Attualmente il fatturato della "componente manifatturiera" (Cantieri Navali e Concessionari) non supera Euro 600 milioni, un valore che non puo' assolutamente garantire la "sopravvivenza" della maggior parte delle Aziende impegnate a "vendere barche nuove" in Italia. Forse per questo anche la rivista NAUTICA ha manifestato, in modo politicamente prudente, forti perplessita' circa l'opportunita' di organizzare nel prossimo mese di Ottobre la manifestazione primaria del settore: il Salone Nautico di Genova (<http://www.nautica.it/rivista/editor.htm>).

Inutile polemizzare con l'Associazione che ritiene ancora oggi di rappresentare la "componente maggioritaria" del settore Nautico italiano e che si sforza, inutilmente, di mettere in difficolta' le altre "componenti imprenditoriali" del comparto. Quando avra' perso gli introiti derivanti dall'organizzazione del Salone Nautico di Genova non potra' piu' arrogarsi tale "diritto".

Ad ISYBA interessa invece a sottolineare quali possono essere i margini di sviluppo che, nonostante la crisi, potrebbero essere sfruttati dalle Imprese di Servizi e dai Professionisti del settore per continuare ad operare, indirizzando la propria attenzione prevalentemente verso il "mercato internazionale". Con un consiglio da evidenziare ai Clienti: evitate di concedere fiducia alla "pletora" di "improvvisati" (molti dei quali "abusivi") che operano a vario titolo nel "Diporto" promettendo "affari" impossibili da realizzare in questo frangente, soprattutto suggerendo improponibili e rischiose "soluzioni fiscali".

Attenzione che dovrebbe essere tenuta in debito conto anche da quelle Istituzioni (Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Trasporti, ICE, etc.) per dare attuazione a politiche di sostegno che tengano conto di questa nuova realta' economica, poco rappresentata dai "media" di settore.

Una prima analisi delle nuove tendenze economiche del settore "Nautica da Diporto" in Italia puo' essere scaricata dal seguente link:

<http://www.isyba.it/ISYBA-news/news2011/ISYBA-Mercato2011.pdf>

Buon vento.

ISYBA (Associazione Italiana Mediatori Marittimi)
<http://www.isyba.it>

Meditate, gente, meditate...
 
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view post Posted on 9/10/2011, 09:57
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Tenente di Vascello

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diciamo che a breve è prevedibile una selezione naturale fra i cantieri

il problema è che è probabile che non sarà una selezione basata sulla sopravvivenza dei migliori, ma, probabilmente di quelli che hanno una base pinanziaria più solida e/o una struttura più snella

il fatto è che se andiamo ad analizzare ogni settore, si vede che l'80% dei cantieri propone prodotti fotocopia, e quei cantieri che su queste barche esteticamente simili mettono più tecnica, più tecnologia, spesso a fronte di costi di produzione più elevati, non riescono a trasmettere le informazioni che dovrebbero valorizzare detto prodotto

che la responsabilità di questa mancanza di comunicazione sia dei cantieri, dei canali di informazione, o della evidentissima impreparazione della maggior parte degli utenti, non saprei, anche se propendo per l'ultima ragione come prioritaria

ora la maggior parte dei cantieri ha rotto il salvadanaio per l'ultimo tentativo, quello di Genova, chi venderà sopravviverà, gli altri moriranno

anche il periodo infelice del salone, studiato ai tempi delle vacche grasse quando i cantieri dovevano perndere gli ordini aottobre per produrre fino a luglio. ormai non ha più senso

come possa evolvere il mercato viene difficile da prevedere; quello della piccola e media nautica potrebbe diventare preda dei prodotti cinesi

quello delle barche importanti soffrirà enormemente della stretta fiscale; ovvio che chi ha anche i soldi per comprarsi una barca, oltre alla prudenza della crisi, ha anche una paura folle di essere sorttoposto alla lente di ingrandimento della finanza

in questo marasma quindi è compito dell'utenza che non voglia prendersi le fregature quello di aumentare la propria competenza per poter dare ragione ai cantieri seri rispetto a tanti che mettono uno scafo sotto quattro divani e lo chiamano barca
 
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