CITAZIONE (Kurt non si arrende @ 22/10/2011, 08:53)
X Pietro
Non vorrei essere stato frainteso. Per quanto riguarda l'opera viva, anch'io sono dell'opinione che il sandwich sulle barche a motore non vada bene, perlomeno nelle applicazioni da utenza "normale" come siamo noi.
Il sandwich dà dei vantaggi enormi e, scusami, il tuo proverbio è un proverbio adesso non più applicabile. Quando vedi che delle barche a vela tipo quelle della Volvo, riescono a tenere delle MEDIE giornaliere di 27 Kn, con punte da 42 nodi, ti rendi conto che queste formula uno ( uso questo termine proprio perchè le formula uno non sono macchina da utente quotidiano come simao noi) riescono ad avere delle prestazioni inverosimili. Anche perchè gli sforzi in gioco sulla barca a vela non sono solo relativi all'impatto con l'onda ma anche ad i carichi relativi al peso in carena ( nel centro della barca, come la spinta dell' albero) che si oppone ad i carichi ai vertici del manufatto, cioè le sartie etc.
Vale forse anche la pena di ricordare che i Coppa America sono ( erano forse farei meglio a dire) delle barche larghe meno di 3 metri e lunghe oltre 20 il cui scafo pesava solo 2,000 kg pur avendo 20 tonnellate in chiglia e tensioni di varie tonnellate sugli estremi ( poi si arriva alla complicanza delle flessioni/deformazioni pilotate/certificati di stazza etc. etc., ma questa è un altra storia).
Detto questo, a mia personalissima opinione, la barca "moderna" dovrebbe essere fatta in infusione con l'opera viva in "pieno", per tutti i problemi sopra esposti, in sandwich in opera morta con ampio intervento di carbonio nelle pelli interne, montre tendenzialmente tendo a scartare l'idea delle pelli esterne in questo materiale. Questo a causa della sua fragilità agli urti "taglienti".
Ovviamente Massimo, che ne sà ben più di me di queste cose, storgerà la bocca perchè far coesistere due materiali che hanno reazioni così diverse comporta non pochi problemi oltretutto in cosiderazione della fatica che si scaricherà a lungo termine sullo strato intermedio.
Però i grandi vantaggi che si ottengono nella rigidità/leggerezza/abbassamento del baricentro nell'utilizzo di questi manufatti è innegabile.
I cambi automatici, i freni, le turbine di una certa generazione etc. etc, hanno una derivazione sperimentata prima in pista e poi traslata nella produzione normale. Anche se c'è da dire che tanta di questa "roba" ha derivazione prima aereonautica ( l' ABS, per esempio, o i freni in ceramica)...
Ciao Kurt.
Su parecchie cose sono d'accordo.
Non lo sono sul fare un paragone tra una barca da Coppa America o una monoposto di Formula 1 e barche o auto destinate ad un normale utilizzo "privato".
Lo sono sul fatto che alcune, non tutte le soluzioni "inventate" e testate in ambiti "race" estremi possano poi venire utilizzate sull'auto o sulla barca destinata all'utilizzo normale.
E' la mia forma mentale che non mi aiuta ad accettare certe soluzioni costruttive "spinte" e mi porta a qualificarle come "masturbazioni mentali" o, peggio ancora, di marketing.
Io intendo la barca come un mezzo destinato ad un particolare utilizzo, che sia diporto o lavoro.
In entrambi i casi questo utilizzo avviene in un ambiente ostile, il mare, dove chi "comanda" la barca ha la responsabilità della sicurezza propria ma soprattutto di equipaggio, passeggeri, merci (se da lavoro) o ospiti (se da diporto).
Per svolgere la sua funzione la barca "normale" deve avere una durata e, soprattutto, fornire "sicurezza" nel tempo la più lunga possibile.
La barca da Coppa America o il Vor che "vola" a 42 nodi sono tutta un'altra cosa.
(tra l'altro i Coppa America sono progettati e costruiti proprio per "navigare" con venti deboli e mari calmi).
Al normale utente nautico non mi pare "necessaria" una barca da 50 nodi, mi parrebbe più utile "fornire" soluzioni, ancora sconosciute ai più, soprattutto per quanto riguarda l'impiantistica.
Quante barche da diporto vedi con le Lupe sulle prese a mare? Quante con allarme acqua alta in sentina?Non sono comunque refrattario alle novità, sono anche discretamente (ripeto solo discretamente) aggiornato su di esse.
E' semplicemente che preferisco che i miei quattrini, quando acquisto un bene costoso, comunque di per se stesso "delicato" e che "deve" durare, funzionare e rimanere "sicuro" nel tempo, vadano a qualcosa di ampiamente e lungamente sperimentato.
E rimango convinto che queste tecniche ancora non lo siano.
(Il sandwich lo è stato, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti).
Quanto al "In mare il meglio è nemico del bene" mi spiego meglio.
Se io posso avere una barca di 10mt con carena in vtr "piena" (tecnica costruttiva e materiale stracollaudati), coperta e cabina in sandwich, che a pieno carico naviga confortevolmente tenendo una crociera oltre i 20 nodi con 500hp complessivi vedo solo 3 motivazioni per decidere di costruirla con tecniche e/o materiali esotici solo per i seguenti motivi:
1. costi più contenuti;
2. diminuzione di peso che influisca sensibilmente su prestazioni e consumi;
3. qualche genio del marketing (cantiere o progettista) che sia riuscito a convincermi che "ho bisogno" di farla così;
4 il fatto che io sia una "fashion victim".
Ma:
1. i costi sono superiori;
2. la diminuzione di peso per ora non è tale da influire "realmente" su prestazioni e consumi e, comunque una barca "troppo"
leggera navigherebbe peggio;
3 nessuno è mai stato così convincente;
4. grazie al cielo non lo sono.
Tanto per non essere frainteso ripeto ancora.
Non voglio insegnare o imporre alcunché.
Sono semplici opinioni e pareri personali.
Io la vedo come una questione di priorità: io la do a certe cose, altri ad altre.
p.s.
Il freno a disco venne "inventato" in Inghilterra a fine '800 e brevettato nel 1902.
La Jaguar li utilizzò in Formula 1 negli anni '30.
La prima auto a montarli di serie fu la Triumph Tr3, nel 1956.
Sono di serie su tutte le auto da una ventina di anni appena.
Mi sembra un periodo di gestazione piuttosto lungo, durante il quale saranno stati commessi errori (nei primi anni) e saranno stati risolti problemi di costi di materiali e/o produzione (negli ultimi).
Errori che qualcuno avrà pagato trovandosi un apparato frenante malfunzionante o poco affidabile.
Costi di materiali e/o produzione che li rendevano applicabili solo a vetture di alta gamma ( e conseguente prezzo):
Errori che e costi che acquistando una barca non voglio rischiare di dover pagare.
Edited by pietropesca - 22/10/2011, 13:14