| Posto questa considerazione fatta da Saverio Bersanetti:
È appunto leggendo alcuni commenti sull’uscita del decreto per il censimento della pesca ricreativa che vorrei aggiungere alcune considerazioni a quelle già fatte per cercare, per quanto possibile, di chiarire meglio alcuni aspetti che, mi pare, sono stati colti con un certo sfavore. Premetto che quanto dirò è solo un mio parere, in questo caso personale, che non ha a che vedere con il ruolo che rivesto e vorrei che fosse considerato come il parere di un pescatore qualunque. Tra i vari pareri che ho letto interpreto una certa preoccupazione per l’avvento di una eventuale licenza di pesca per il mare. Non intendo e non voglio tranquillizzare nessuno su questo aspetto dato che ritengo la cosa molto probabile in un prossimo futuro. Del resto il tormentone “licenza di pesca in mare” è in prima fila da diversi anni e su questo tema si sono già espressi in molti, io compreso, prendendo posizioni chiare e definite. Leggo una certa riluttanza e contrarietà a questo evento e vedo che tra le considerazioni a giustificazione di questa presa di posizione si elencano solo gli aspetti negativi, che tuttavia ci sono. A nessuno piace avere obblighi o gabelle ma credo che una ulteriore riflessione dovrebbe portare anche ad altre considerazioni. Intanto andrebbe considerato che la pesca ricreativa in mare, essendo una attività che preleva ( seppure in misura minima) delle risorse naturali contingentate, risulta essere ad oggi l’unica attività di questo tipo a non essere autorizzata mediante una licenza, anche se in effetti ha una sua regolamentazione seppure vaga e antiquata. Molti sanno che oggi è necessaria una licenza o permesso anche per andare a funghi, a lumache, a rane, ben più onerosa e complicata per la caccia, e per la pesca in acque interne, oltre che la licenza necessitano anche numerosi tesserini. Un dedalo di burocrazia che effettivamente rompe un poco i cosiddetti, ma la domanda che dobbiamo porci è : è evitabile? Ho vissuto in prima persona, data la mia età, i bei tempi dove i limiti a tutte queste attività erano dati solo dal tempo a disposizione e dalle capacità del praticante l’attività, nessuno si poneva il problema, c’era abbondanza di tutto e scarsità di praticanti, ma sarebbe possibile oggi praticare queste attività con la filosofia di allora? Io credo di no e se non fossero subentrate queste doverose regolamentazioni avremmo ormai estinto ogni risorsa. Il mare ha resistito fino ad oggi perché da sempre ritenuto, erroneamente, risorsa inesauribile e se fosse per la pesca ricreativa lo sarebbe certamente. Purtroppo però sulla stessa risorsa insiste anche la pesca professionale che con i mezzi odierni è riuscita a ridurre al lumicino anche questa apparente risorsa infinita che è il mare. Io credo che, se anche non responsabili, ci sarà impossibile pretendere restrizioni e recessioni alla pesca professionale senza dover noi accettare una qualche limitazione e, a mio avviso, ciò che bisogna fare invece è lottare per far sì che queste limitazioni siano giuste e accettabili. L’istituzione di una eventuale licenza di pesca in mare la ritengo una limitazione accettabile se sarà mediata e concordata perché non sia vessatoria per la categoria e abbia contropartite positive. Vorrei anche far notare che è sufficiente attraversare il nostro mare Adriatico e, arrivati in Croazia, ci troviamo di fronte all’obbligo di munirci di una onerosa licenza di pesca che tutti paghiamo senza battere ciglio dato che la contropartita è un mare pieno di pesci. Ma la Croazia non è una eccezione, quasi tutti i paesi Europei hanno istituito la licenza di pesca per il mare, anche molti paesi del terzo mondo, per non parlare dei nostri cugini di oltre oceano, l’eccezione siamo noi a questo punto. Questo censimento, ripeto completamente gratuito, non è ancora una licenza di pesca che comunque potrebbe arrivare prima o poi a prescindere dal censimento, ma è uno strumento che, se compreso e utilizzato correttamente dal mondo della pesca ricreativa, potrebbe sconvolgere quel malsano equilibrio che fino ad oggi ha relegato la pesca ricreativa Italiana all’ultimo gradino della scala sociale. Un mondo senza patria e senza voce in capitolo, vi siete mai chiesti perché i pescatori professionisti, pur essendo un quarto di quelli ricreativi, hanno ottenuto tutti quei privilegi che tanto sono costati al nostro paese e che tutti abbiamo pagato, mentre i pescatori ricreativi non hanno mai ottenuto nulla? La pesca professionale costa un botto alla comunità e distrugge le risorse ma ottiene tutto ciò che vuole, la pesca ricreativa rende quattro botti alla comunità e non distrugge niente ma non viene presa in considerazione, perché?. Nel compilare il censimento, e vi prego di farlo, cercate di dare una risposta a queste domande. Se avrete ancora la pazienza di seguirmi cercherò ora di dare le mie risposte ad alcune domande specifiche avanzate sul forum. Alcuni avanzano perplessità su come comportarsi nella eventualità di ospiti occasionali non pescatori, credo che il buon senso dovrebbe aiutare, è evidente che se la Capitaneria o altro organo di controllo arriva e trova l’ospite occasionale intento a combattere un tonno o anche altri pesci, oppure in atteggiamento di pesca impugnando canne o attrezzatura da pesca, considererà questo ospite un pescatore dato che di fatto sta pescando, diversamente se questo ospite o familiare è sulla barca o anche a terra ma non sta pescando, indipendente dalle attrezzature in pesca che debbono comunque essere quelle consentite per legge, se l’ospite si dichiarerà non pescatore nessuno potrà dire il contrario. Visto che comunque è semplice e gratuito mi chiedo perché correre il rischio di non farlo per i familiari se effettivamente qualche volta pescano hanno intenzione di pescare anche solo saltuariamente? Con questa risposta spero di chiarire il concetto anche a chi si chiede cosa possano incidere i pescatori occasionali, dicendogli che contano moltissimo dato che questo censimento, pur raccogliendo dati statistici di varia natura, ha il principale scopo di far emergere i numeri del mondo pesca e non, per il momento, l’importanza economica o l’incidenza sulle risorse che verranno valutate in seguito con altre tappe. Una breve risposta a Proteo che si chiede perché avere una autorizzazione, per il semplice motivo che se così non fosse nessuno lo farebbe. Da ultimo, ed ho finito di rompere i zabedei a tutti, una risposta all’amico Bismark che si è prodotto in una lunga serie di dubbi Amletici o meglio Aretinici. Intanto colgo l’occasione per salutarlo dicendogli comunque che non sono in grado di dare risposte certe ai suoi dubbi ma posso solo aggiungere alcune mie considerazioni. Per quanto riguarda il perché non ci danno questo o quello ho in parte già risposto aggiungo solo che fino a quando non ci sarà qualcuno che, forte della forza dei numeri e del potere contrattuale, glielo andrà a chiedere non avremo mai nulla e questo censimento è un primo passo per arrivare a questo risultato. Per quanto riguarda le sanzioni, oltre al fatto che come leggerete nel decreto il periodo per “rimediare” è stato portato a 10 giorni, credo che se uno prende la sanzione o è un “disubbidiente” convinto, oppure la vuole prendere per partito preso vista la semplicità con cui si può rimediare. Lo sfruttamento commerciale non è possibile perché sono dati conservati dal MIPAF e soggetti a Privacy e verranno divulgati solo i dati quantitativi. Quanto poi a chi pratica i controlli e alla efficacia, vale ciò che vale per tutta l’Italia intera, anche chi controlla i ladri che rubano in banca ne prende solo una piccolissima parte e dirò di più, fino a che uno non viene preso non è neanche un ladro, dato che non ce l’ha scritto in fronte. Pertanto dovremo accontentarci di ciò che riescono a fare gli attuali organi di controllo con l’impegno di riuscire a migliorare. Su questo tema penso tuttavia che noi pescatori potremmo dare una buona mano sia aiutandoli ma anche educando gli scorretti e poi dovremo mettere in conto che i ladri ci saranno sempre come gli scorretti. Sperando che le vostre palle abbiano resistito a questo attacco, vi chiedo scusa per la tiritera e invio a tutti i miei personali saluti, Saverio Bersanetti
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