Le parature di profondità

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gagiu
view post Posted on 23/12/2009, 16:53




CITAZIONE (alberto972 @ 23/12/2009, 08:25)
CITAZIONE (FRANKI59 @ 22/12/2009, 22:37)
per me ......il forum,è divertimento........niente di più..... :)

quoto in pieno ;) Non dimentichiamolo

Si sono daccordo anche io,anche se bisogna tenere conto di un particolare,tale situazione capita a me molto spesso se posiziono le mie parature su fondali più o meno piatti,se peschiamo invece su pareti scoscese cambia la musica in quanto loro viaggiano sulla parete alimentandosi dei polipi del corallo, una delle poche risorse alimentari per l'occhione essendo un grufolatore,ovviamente pescare in quella situazione accentua il rischio di incocci su quei fondali ricchi di appigli per le nostre lenze.
ciao
giuseppe
 
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pescegatto
view post Posted on 31/12/2009, 19:48




In qualche paragrafo di questo forum si è appena letto che ..........................pesci che ci vengono disegnati dall'eco sul fondale in realtà possono essere rialzati dallo stesso.
Possono risultare più rialzati più la profondità presa in esame aumenta.
Ecco allora che la naturalezza con la quale poggiamo i piombi a strusciare il fondale dovrebbe essere riesaminata dalla nostra mente e magari rimodellata.
Quando laggiù ci sono grossi concentramenti di pesce intorno s'innesca (a dire il vero se la portano sempre dietro) una catena alimentare che vede gronchi squali cernie ed altri predatori come apice della stessa.
Branchi di pesci sollevati sino a 50/100 metri attraggono si! ma da dove attraggono?
Vengono assaliti si ma da quale direzione rispetto al fondale?
Sopratutto! perchè dovrebbero interessarsi dei nostri bocconi ? quando hanno tutto quel ben di Dio a tiro di mascelle?
Specie se non sono poggiati nei pressi del fondo.

Noi potremmo dire pure che ........tanto qualche occhione per cena e siam contenti lo stesso.
Meglio qualcosa di certo che star li a farsi seg.................

Forse è la cosa più saggia ed economica.
Ma di certo non la più rilassante.
Perchè un occhione dovrebbe cibarsi d'un esca morta fissata maldestramente ad un amo che poggia sullo stesso trave sul quale è fissato il bracciolo che lo tiene?
Tanto più se tale boccone ha un direzionarsi diverso dalla spinta di corrente che laggiù regna.
Come posso fare per rendere più appetibili naturali e catturanti i miei inganni?
Posso mirare a far mio ogni genere di attacco che potrei avere?
Posso sperare di essere realmente in pesca?

Auguro un meraviglioso inizio 2010 a tutti.
Continuerò a rompervi le scatole un altr'anno.

Pescegatto
 
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pescegatto
view post Posted on 2/1/2010, 23:50




Come posso fare per rendere più appetibili naturali e catturanti i miei inganni?

Devo riuscire a far fare un tratto di caduta libera alle esche che naturalmente dovranno essere idrodinamiche e strutturate per arrivare sul fondo così come le ho preparate in barca .
Idrodinamiche rendondole cuneiformi con l'apice più stretto nei pressi dell'attaccatura amo/terminale.
Strutturate con numerosi giri di buon filo elastico annodato doppiamente a chiusura.
Una caduta che le lasci per un tratto (il più lungo possibile) discendere esclusivamente in virtù della forsa di gravità della propria massa e riuscire a farle andare a favore di corrente distaccandosi dal trave con naturalezza.
Quando occorre dovrò usare tutta la lunghezza dei terminali (se teleregolabili) o farne di nuovi lunghi non meno di 75 cm per raggiungere il metro e mezzo di caduta libera.

Posso mirare a far mio ogni genere di attacco che potrei avere?

In pratica solamente se riesco ad individuare la lenza che quel giorno fà da battistrada .
In teoria si! se utilizzo ami e terminali idonei ma in pesca è sempre il voler prendere per forza qualcosa che .........ci fà pescare troppo leggeri facendoci perdere l'occasione che sogniamo.
Ci si deve disciplinare a non scendere mai oltre certe soglie.
Un amo robusto appuntito e dal filo spesso e ben montato sù un terminale dalla certa tenuta ci garantisce uno scarso tagliare le bocche degli occhioni nel recupero e la forza necessaria perchè ceda prima il terminale che l'apertura dello stesso pur se appena appuntato sù labbra o palati durissimi che ne impediscono il perfetto ingresso nelle carni.
Chiaramente i palati super dentati non ci interessano!.


Posso sperare di essere realmente in pesca?

La speranza anche se è l'ultima a morire non ci deve bastare.
Ci sono inneschi irresistibili che rispondono velocemente alla domanda ma chiaramente bisogna porre gli stessi a tiro di pesci.
Solo affrontando la calata iniziando da un altezza superiore a quella degli echi posizionati sul monitor potremo dire di aver fatto il nostro meglio .
Attenzione che il lavoro fatto in verso contrario! cioè a salire anzichè a scendere non paga.

Pescegatto
 
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gagiu
view post Posted on 3/1/2010, 00:52




ciao,Lorenzo
in primis permettimi per cominciare di farti i milgliori auguri di inizio anno,nei due giorni addietro ero presente e forse non teli ho fatti e me ne scuso,
proseguo col dirti a nome degli iscritti al forum, appassionati di bp, non credo abbiano l'impressione che tu rompa le scatole,anzi
la tua presenza ha dato un notevole peso specifico allo stesso,unico appunto, a volte, il tuo livello di preparazione e talmente elevato da anni di pratica, che alcuni di noi,fanno un pò di fatica a capire le tue spiegazioni,peraltro molto tecniche e puntuali,devi avere un pò di pazienza e aspettare che noi, si metabolizzi e si assimili alcuni dettami,detto questo, penso di non avere,detto nulla che possa contrariarti,e che ti faccia passare la volglia di continuare a "passarci " consigli utili per migliorare la tecnica del bp che,di primo acchitto sembra facile come stiamo comprendendo e esattamente il contrario.

Ora cerco di contribuire alla discussione riguardo ciò che hai postato,per quanto riguarda le esche personalmente per i fondali dove pesco di solito uso innescare esche che durante la discesa non creino turbolenze sui terminali,cercandole di abbinare alla lunghezza dei terminali,si idrodinamicità, ma anche attrazione visiva e odorosa,per la traccia odorosa trance di sarde assicurate con filo eslastico,abbinate a tocchi di gamba di polpo spellata e massaggiata,per renderla morbida e appetibile,magari appena sbollentata,ho notato che l'abbinamento alternato mi ha dato buoni risultati per gli occhioni,creando una sorta di selezione sulla pezzatura.

Riguardo la lunghezza dei terminali,sono convinto si debba provare alla giornata,in alcune situazioni sono stato costretto ad allungare il terminale ben oltre i 75 cm,aumentando il diametro e diminuendo il numero dei braccioli, sono arrivato al metro abbondante,
in situazioni diverse esattamente il contrario,10 cm erano sufficienti,per pesci che mangiavano attaccati al fondo,ho inserito anche un piombo sulla girella superiore al trave per sdraiarlo sul fondo le catture aumentavano ma inquel caso erano pesci di mezza misura,
a breve proverò appena possibile il tuo terminale triplo,molto interessante.

Ami:in passato pescavo con ami in acciaio gambo corto beak punta rientrante di filo piuttosto tosti,ora uso i circle a filo medio fine e ho diminuito di molto le slamate,in quanto durante il recupero, il mio abbastanza lento, il filo sottile mi evità di aprire nella bocca degli occhioni delle voragini
che facilitano la fuga nel momento di arrivo sotto la barca,premesso che utilizzo canne da tre metri che mi permettono di innalzare la paratura
direttamente in barca.

Non ti nego,che alcune volte mi è capiatato di slamare o peggio di strappare il bestione,ma che ci voi fare questa è la pesca non si può sempre vincere.

ciao

giuseppe
 
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pescegatto
view post Posted on 3/1/2010, 02:57




Ciao Giuseppe!

Auguroni anche a te.
Spero che questo 2010 ci porti a fare una lunga e profonda pescata insieme così avremo modo di discuterle dal vivo certe nozioni.

Tranquillo che non ho ricevuto alcuna da nessuno del forum che possa allontanarmi da esso.
Chiaro che gradirei riscontrare più partecipazione se non altro per capire dove direzionarmi , ripassare dettagliatamente e minuziosamente dove serve ma anche saltare completamente un settore se non necessario.
Parlare da solo t'assicuro è molto più complicato che farlo in gruppo.
Ti ringrazio, anzi ti lodo per le forzature a cui ti sottoponi per rispondermi al fine di dar seguito a quel che vorrei comunicare.
Sappi che sono un testardo e che non mollo l'osso tanto facilmente.
Quando parto arrivo in fondo.
Più profondamente se circondato da interessati in merito ma comunque mai a metà.

E come vedi vado avanti.
Quello che volevo precisare in merito al rendere più naturali appetibili e catturanti gli inganni lo indirizzavo alla presentazione in loco e non al manufatto.
L'idrodinamicità serve a far arrivare in profondità i bocconi esattamente con la forma voluta e da noi data.
Parlo di esche che scendono in profondità al seguito di piombature capaci di arrivare ai 7.000 metri orari come velocità di scesa.
Sappi comunque che l'esca principe è sempre il filetto di sarda fresca rigirata, che le esche bianche vanno messe sempre al di sopra delle stesse e non alternate.
La lunghezza del bracciolo invece la utilizzo per ottenere una caduta libera e naturale dei bocconi semplicemente facendo scendere velocemente e ripetutamente la paratura (al di sopra dei segnali)di 2 metri e poi bloccandola.
Così facendo..........chiunque ci indirizza la mente ad occhi chiusi riesce ad immaginarsi la caduta libera del complesso di braccioli ed esche che dopo essere state richiamete verso l'alto al massimo permesso dalla loro lunghezza dallo scendere veloce della piombatura ricadendo seguono l'andamento della corrente per qualche attimo distaccati dal trave.
Se son pesci di fondo si nutrono di ciò che vive o che cade dopo morto laggiù! giusto?
Magari avanzi di pasti fatti ai piani superiori o altro.
Comunque ricevono sempre bocconi che provengono dall'alto e che son direzionati nel senso della corrente in loco al momento.

Il tuo perdere meno pesci in fase di recupero è dovuto al tuo variare modello di amo e non al suo assottigliarsi nel filo.
Anzi!! fai attenzione che in caso di qualche bel pesce lo spessore fine dei nuovi ti castiga inesorabilmente sia per le lacerazioni che permette come pure per la facilità con la quale cedono sotto sforzo.
Specie quelli in lega dell'agle che nonostante m'abbiano regalato tante perdite importanti ancora monto per l'esagerata catturabilità che hanno.

Pescegatto
 
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gagiu
view post Posted on 4/1/2010, 15:50




Mi trovi daccordo,riguardo gli ami,ho usato in passato ami di diverse marche,ho in batteria anche gli EAGLE CLAW di svariate misure,
però devo dire che perdi meno pesci,
certo quando incocci il "pesce"se sei armato con circle di misura media,sei sempre col cuore in gola,ma e altrettanto vero che con beack di dimensioni adeguate le slamate erano molte di più.
si dovrebbe forse mirare di più al grosso,con terminali specifici,
ti sarà capitato credo, di allamare un grongo con in bocca un'occhione di mezzo chilo,il goloso non molla la preda se non quando è a paiolo,
a patto che non recida il filo del terminale,
ma sai bene che non si può sempre pescare con ami da 3/0 in sù e quindi........................

giuseppe
 
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pescegatto
view post Posted on 4/1/2010, 18:12




In effetti caro Giuseppe le mie parature sparano esclusivamente calibri dal 3/0 in sù.
Precisamente è l'F/17 (distribuito dalla F.& F) nella misura 3/0 il mio amo di base.
Raramente scendo al 2/0 (appunto in lega dell'Agle) e se lo faccio è soltanto per testare quale tipo di pesce è quello che mi viene segnalato sul monitor ma che non resta sui miei.
C'è da dire però che riesco ad effettuare inneschi magistralmente modellati che compensano o meglio si adattano perfettamente al facile ingoio nell'apparato boccale degli occhioni (di misura)
Con il passar degli anni e con il perfezionamento del mio .........sistema di puntamento o di mira !!!!! sempre più spesso ho avuto attacchi di cernie non agli ami alti dedicati ma bensi al più basso.
Mangiate istintive dovute al lento cadergli perfettamente addosso del complesso pescante che avvengono prima ancora che il piombo tocchi il fondo.
Senza il metodico limitare al 3/0 come misura minima sarei molto più a corto di ricordi sai?

Pescegatto
 
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diamau
view post Posted on 4/1/2010, 19:11




Tendo sempre a fare dei braccioli lunghi(mai più di 50 cm) pensando a rendere più naturale i bocconi nel loro fluttare in corrente.Vorrei capire in base a cosa sceglire la lunghezza del bracciolo e quanta corrente ci potrebbe essere sul fondo o nellle sue vicinanze a quelle profondità.Inoltre più allungo i terminali e più devo aumentare la sezione del filo?
grazie e buon anno a tutti
 
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pescegatto
view post Posted on 4/1/2010, 20:04




Ciao Diamau!!

Le cose che non riesci a vedere osservale sempre con la mente come fossero ancor più lontane(in questo caso da ancor più dall' alto) e fallo con freddezza e senso critico.
Il tuo scarroccio è sempre condizionato al 90% dei casi dalla forza del vento e dalla sua direzione.
La corrente in ogni caso la troverai sempre costante o quasi e più elevata verso la superfice rispetto che nelle profondità.
La direzione della stessa non essendo identica al tuo spostamento di superfice darà per più o meno naturalezza al fluttuare delle tue esche se tieni la canna ferma.
Esempio!
Tu scarrocci verso nord a 0,6 nodi l'ora
La corrente tira verso sud a 0,3 alla profondità che sfidi.
Risultato? al pesce che staziona in profondità la tua esca (subito dopo aver fermato la canna alla quota da te voluta) apparirà innaturale in quanto al contrario di tutto ciò che gli porta la corrente dall'alto esse si muoveranno in direzione contraria ad una velocità che nei casi estremi come quello che ti stò facendo si assomma.
In realtà ai pesci lo spostamento che risulta è di 0,6+0,3 nodi l'ora.
I tuoi inganni fissati sù 50 cm di bracciolo finiranno di presentarsi con naturalezza quando la velocità sopra indicata avrà percorso i 50 cm appunto.
Ci sei? (circa 1700 metri l'ora) corrispondono a circa 9/10 secondi di calata o scesa naturale per le esche attaccate ai tuoi 50 cm di terminale.
Ovvio che pur se gli inneschi non saranno naturali cattura sempre di più un terninale lungo dal corto, ancor più se si usano ami dalla ferrata ritardata.
Il nailon non deve essere sottodimensionato ed una volta che sei riuscito ad individuare il tipo ed il diametro che per te và bene non scendere mai sotto.
Per me è meglio un filo morbido che rigido, meglio dello 0,74 che del 60.
Ogn'uno deve farsi la propria convinzione in merito e portarla avanti.
Non risulta tra le esche migliori ma in realtà ..............................................

Pescegatto
 
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gagiu
view post Posted on 4/1/2010, 21:15




CITAZIONE (diamau @ 4/1/2010, 19:11)
Tendo sempre a fare dei braccioli lunghi(mai più di 50 cm) pensando a rendere più naturale i bocconi nel loro fluttare in corrente.Vorrei capire in base a cosa sceglire la lunghezza del bracciolo e quanta corrente ci potrebbe essere sul fondo o nellle sue vicinanze a quelle profondità.Inoltre più allungo i terminali e più devo aumentare la sezione del filo?
grazie e buon anno a tutti

ciao mauri,la mia esperienza in terminali l'ho fatta nel surfcasting,e devo dirti che corto vuol dire turbolenza,schiuma,casino,laggiù per quanto ne sappiamo tutto questo non cè,corrente sì turbolenza nò,
nel surf la naturalezza,la troviamo nel fare fluttuare le esche in corrente,per fare ciò abbiamo bisogno di terminali che non si imbroglino,che si distendono a favore di corrente e presentino l'esca in modo naturale,
trasforma il tutto e posizionalo a trecento metri di profondità,fai lo stesso ragionamento,modifica il tipo di pesci che si possono catturare,gli ami,gli inneschi,i diametri .
Come sai benissimo,le parature che vendono pronte per il bp,sono standard per permettere a tutti di pescare,le modifiche sono out per la vendita.
ciao
giuseppe
 
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capt pier
view post Posted on 4/1/2010, 23:48




due chiacchere per amore della discussione

vi leggo con molta attenzione, ho subito cambiato le mie parature eliminando il vincolo sui circle che tra l' altro era anche un' assurdità verso le mie convinzioni visto che in genere lascio l' amo libero tranne che in traina

sulla lunghezza dei braccioli non sono per niente convinto, il peso dell' esca e dell' amo mi fanno immaginare l' esca molto vicino al trave, tanto più impiegando un nailon non rigido, certamente un movimento altalenante ne aiuta il distacco a maggior ragione se lunghi
preferisco immaginare un bracciolo a bandiera che ruoti con un filo di corrente non eccessivamente lungo perchè il peso non ne esaurisca la rigidezza

corrente a 300-500 mt di profondità, non necessariamente ha qualcosa a che fare con la corrente in superfice, su una risalita è quasi sicuramente verso il culmine ma non è detto

il movimento è negativo? non necessariamente, ho visto prendere 5 quintali di pesce in 2 ore anche se in costarica con una sarda montata a 25 centimetri da un piombo scorrevole a sfera da 200gr tra i 100 e i 150 metri di fondo, muovendola in continuazione e con correnti di marea che non sono le nostre, e qualche bel tripletail e altri pesci li ho presi anch'io in qualche pausa di pesca a mosca

comunque se non vado a pescare le mie rimangono solo teorie, ma a Claudio Sala e a Captain Hook ho visto usare in filmato montature esattamente come le mie, braccioli corti, e le cernie e gli occhioni che hanno preso soddisferebbero chiunque

ciao a tutti



 
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gagiu
view post Posted on 5/1/2010, 00:14




ciao Pier,sono daccordo con te che lungo non è una regola,bisogna considerare luoghi e posti differenti,come sai bene anche i professionisti che calano centinaia di ami nel palangaro a spada in passato li armavano con lunghezze inferiori,ora anche loro hanno allungato di brutto,perlomeno nella mia zona,il lungo inganna di più,è altrettanto vero che se ti trovi in zone più o meno vergini per certi tipi di pesca non ci vai tanto per il sottile.
Anni 1980,Corsica,andavi in quella fantastica isola e tornavi a casa dopo una settimana di pesca che non sapevi dove mettere i pesci,ora rischi di fare una settimana di cappotti,
Credo che si debba avere nella cartuccera munizioni di vario calibro,e adattare la cartuccia alla preda,
usare il corto quando serve,e altrettanto il lungo,mai fossilizarsi su una sola tecnica,tu sicuramente conoscerai la zona dove noi si và a bolentinare
in certe giornate sembra di essere in discoteca,io sono convinto che il pesce trasmetta attraverso il suo DNA,la minaccia ai filgli,così come i ratti immunizzino i propri figli dal veleno che ha mangiato la madre,altrimenti non mi spiegherei la nascita del flurocarbon,non per le lenze,ma per le reti,a 14 anni pescavo il cefali in spiaggia nella schiuma con fili dello 020/022 ora chi va ancora per cefali usa 010 /008 se no cappotta,penso che ci si debba aggionare continuamente per vincere la "battaglia"su pesce.

magari mi sbaglio..................................ma ci credo.............

ciao

giuseppe


 
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pescegatto
view post Posted on 5/1/2010, 02:31




Ciao Pier!!

Non paragoniamo posti vergini con le nostre poste.
Sono mondi diversi e lontani.
Il nostro non potrà mai tornare indietro nei tempi e se vogliamo continuare a pescare dobbiamo agire anche in base a minime intuizioni.
Ti posso dire con matematica certezza che quando sulle mie poste vanno le maledette spagnole gli occhioni risultano esageratamente sollevati e non mangiano per un intera settimana, nenche a mandargli giù ami iinnescati a 20€.
Certo che fanno esperienza i pesci.
E più hanno vita lunga e più riescono a trasmetterne alla prole.
Laggiù i tempi son diversi dalla superfice e forse , anzi sicuramente la loro in merito ai nostri tentativi d'ingannarli è solo agli inizi.
Ancora è sicuramente viva la prima cernia che m'ha tranciato tanti anni fà e sicuramente gli occhioni che ho rilasciato 10 anni fà non si sono fatti più infinocchiare da una paratura grezza come era la mia allora.
Riguardo ai filmati invece ..............................
Se ancora lo hai riosservalo ma con più attenzione.
Come prima cosa vanno a fare questi servizi quasi sempre in zone protette e se t'appare una schermata del gps fermala e controlla.
Poi nota pure che son quasi sempre filmati fatti in più giorni e spesso sù barche diverse.
Capitan Hook!! che ha barche anche nel mio stesso porto sono dieci anni buoni che non porta più nessuno a B.P. nelle poste antistanti.
Le stesse sono le uniche che mi son permesse affrontare .
Non in sessioni di 4 o 6 ore come un tempo.
Le quattro ore a volte non bastano per individuare dove debbo calare.

P.S. L'altalenare delle parature permette oltre ad un sicuro distacco una caduta libera dettata dalla sola forza di gravità che regna laggiù.
 
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diamau
view post Posted on 5/1/2010, 08:11




In fatto di terminali ho una lunga esperienza in acqua dolce su diversi tipi di pesci(diciamo che so adattare al volo qualunque situazione).Per mancanza di tempo mi piace arrivare sulla posta ed avere le idee il più chiaro possibile. Devo dirti Pier che all'inizio calavo con braccioli lunghi forse neanche 20cm. e allungandoli le abboccate aumentavano(fino ad ora non ho usato ami circle e mi piaceva"farli mangiare").Ora sulle stesse poste proverò ad allungarli e poi ti farò sapere
 
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alberto972
view post Posted on 5/1/2010, 08:13




Ciao a tutti
Avendo già premesso di non aver esperienza nel bol di profondità, vi espongo la mia agganciandomi alle uscite da me praticate nel bolentino medio sino ai -90.
Concordo infatti con Pier
Nel senso che nel bolentino siamo soliti armare le parature con braccioli sul trave di lunghezza variabile e crescente dall'alto sino al piombo.
Pertanto generalmente è il bracciolo inferiore che allungo spingendomi sino a quasi il doppio dei due superiori.
Però bisogna fare i conti con la discesa!
una discesa troppo impetuosa causa l'avvitamento del bracciolo sul trave, a voglia di usare perline o snodi da formula uno.
Da quì la operazione di calare con pazienza.
Vedo quindi una incongruità con la applicazione di super braccioli da 1,5 mt nel bolentno profondo dove le poste partono dai - 250, 300 mt.
Questo prescinde dalla maggiore o minore maliziosità dei pesci

Alberto
 
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90 replies since 17/12/2009, 00:26   15618 views
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