MANTA IN SPIAGGIA A VARAZZE

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kahunaIII
view post Posted on 19/7/2012, 10:04






A Varazze, il bagno insieme a una manta, di nome Aquila, come quello del santo, onorato ieri dal calendario e così battezzata dagli esperti. Lo hanno fatto ieri mattina decine di persone, soprattutto giovanissimi, ignari che lo splendido e grande pesce - mai visto prima- che riuscivano ad avvicinare, anzi a toccare, forse stava per morire o, quantomeno, aveva perso l’orientamento e la sua sorte potrebbe essere già stata segnata. Sanguinante sotto una pinna, si muoveva molto lentamente. I bagnini hanno fatto l’impossibile per riportarla al largo, dove troverebbe condizioni di alimentazione più idonee. In realtà, precisano gli specialisti, non si tratterebbe della meglio nota “manta”, ma di una specie molto simile, la “mobula”, tipica del Mare mediterraneo, e anche molto più grande.
L’allarme-squalo, fortunatamente infondato, è stato lanciato nella prima mattinata. «C’è un pescecane vicino a riva, ho visto una pinna nera a filo d’acqua», questo il tono della segnalazione. Pochi minuti dopo, la stessa persona ha corretto il tiro. «E’ una manta, ne sono sicuro, perché sto osservando sul giornale la foto scattata ieri ad Arenzano». Sono bastate poche pinnate e un passaparola per richiamare sulla spiaggia libera antistante il molo di sottoflutto della “Marina di Varazze” centinaia di persone.
Tutte con occhi, binocoli e macchine fotografiche a “caccia” della manta. Qualcuno, non necessariamente temerario, le è andato incontro a nuoto e lei si è lasciata avvicinare, senza problemi, purtroppo. «Si muoveva molto lentamente - spiega Angelo Benvenuto, uno dei primi ad ottenere l’incontro ravvicinato -, forse più di me. Da ex pescatore sub ho compreso che non stava bene e ho preferito desistere dall’inseguirla. A mezzogiorno guardavo il calendario, e ho scoperto che era il giorno di Santa Aquila. Chiamatela così, perchè anche la manta, o mobula che dir si voglia, vola. Tutto documentato».
Sulla spiaggia dei “Pinuccia” e degli “Esperia”, gli stabilimenti balneari più a ponente, si è formata una vera e propria coda. E sulla strada del molo di sottoflutto della “Marina” il traffico si è paralizzato, per vedere ogni minuto affiorare le due pinne di Aquila. Purtroppo, la gente non sapeva che, probabilmente, stava assistendo all’agonìa di un pesce. I bagnini ce l’hanno messa tutta per spingerlo al largo. Roberto Moraca, dei vicini “Eden”, esperto subacqueo, si è messo ai remi di un pattìno e ha lentamente corretto la rotta “suicida” di Aquila, verso sud, dove, lontana da occhi a dir poco indiscreti potrebbe ritrovare la salvezza.
L’assembramento e, soprattutto, le informazioni ricevute hanno richiamato sul posto (area portuale, bagni e lungomare) la Capitaneria di porto e l’Ufficio marittimo di Varazze. Un gommone della Guardia costiera ha seguito da vicino, discretamente, senza fare troppo rumore, l’intervento del bagnino che ha cercato, riuscendoci, di spingere la manta al largo, in direzione levante. Aquila è stata persa di vista, e nel tardo pomeriggio sono arrivate segnalazioni di un suo, letale, spiaggiamento. Notizia non confermata dalla Capitaneria. La presenza della manta è stata segnalata al largo di Celle ligure dopo le 17.
«La presenza della manta, o pesce similare - osserva Lino Piazza, gestore dei “Pinuccia”- non ha creato problemi alla balneazione. Anzi, specialmente i giovani e le persone più attente, le si sono avvicinate con la massima attenzione e discrezione. Purtroppo, noi esperti del mare , abbiamo compreso che il pesce si trovava in difficoltà, ed è stato giusto e necessario tentare di spingerlo al largo».
Un segnale positivo per il mar Ligure quello della presenza delle mante, o mobule che dir si voglia, mai viste, prima d’ora, a “fare il bagno” con i bambini? Gli esperti dicono di sì.

 
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