| allora, ho provato a fare due conti, e ad avere un quadro completo non se ne esce in tempi umani
vi inquadro il problema e un'idea dei valori in gioco e vi do un po’ di risultati indicativi
la canna quando sia sollecitata a torsione si comporta come una barra o molla di torsione con caratteristica costante "K" (Rigidità angolare si misura in newton x m/grado)
il momento torcente con cui la canna si oppone alla torsione indotta dall'uscita del filo dal piano di flessione preferenziale della canna è calcolabile come Mtr = K x An dove An è l’angolo di torsione, quello che in pratica il filo deviato fa assumere alla canna.
il momento che tende a torcere la canna è invece uguale a Mt = F x d x sen(Af)
Dove F è la forza di trazione del filo, Af l’angolo che il filo forma con il piano zero di flessione della canna, “d” la distanza fra il centro dell’anello ed il centro del fusto della canna
Notare che nel caso di montaggio a spirale o da mulinello fisso, An = Af, mentre con gli anelli montati sopra An = 180 – Af
I disegnetti di appoggio provate a farli voi
Il problema nel fare i calcoli è dovuto altre che alla valutazione della caratteristica K della canna, anche dalla proporzione fra la forza F applicata al filo e la rigidità angolare K stessa
Nell’ipotesi più sfavorevole in cui la forza F sia sufficiente a vincere la rigidità torsionale della canna, quindi riuscendo ad allineare l’apicale alla direzione del filo, e quindi a scalare gli anelli intermedi secondo un angolo proporzionale alla distanza dall’apicale, facendo i calco letti si ottiene che il momento torcente che deriva dalla deviazione in gradi, è ovviamente uguale per una deviazione di 90 gradi, rispetto alla quale anelli sopra o sotto provocano la stessa torsione, mentre peggiora del 97, 80, 67, 50 % per una angolazione del filo rispettivamente di 5, 30, 45, 60° o, espresso diversamente che il momento, per quegli angoli , rispettivamente, con anelli sopra è, all’apicale, pari a 35, 5, 3, 2 volte quello con anelli sotto.
Su una canna infinitamente rigida questo non accade, perché non c’è un angolo di torsione, quindi no deformazione, no sollecitazione; ma questo è un caso teorico che non esiste nella realtà
I casi reali sono quindi intermedi fra l’infinitamente rigido ed il completamente deformabile su cui ho potuto fare i calcoli
La situazione pratica, ai fini di una sua modellazione matematica, è poi complicata dal fatto che il braccio di torsione, ovvero l’anello, è sollecitato non in modo circonferenziale quindi con un momento costante, ma in modo parallelo alla direzione dello sbandamento, con un momento quindi variabile con la legge già scritta, Mt = F x d x sen(Af) , che quindi peggiora la situazione per angoli di sbandamento più vicino ai 90 gradi.
Mi fermerei qui, con in calcoli ____________________________________________
Ho sempre pensato che lo stimolo che i forum o lo scrivere sulle riviste, danno all’approfondimento, sia un fattore positivissimo; qui mi si è tirato un po’ per i capelli, e mi si è messo a lavorare, ma tutto sommato mi si è portato ad una considerazione che non avevo ancora fatto….
Adesso mi spiego il fatto che le vette delle canne da drifting più potenti siano così grosse di diametro
Progettando canne da vertical, dove la flessibilità accentuata della vetta è fondamentale, ho sempre dovuto usare diametri di vetta ridotti, anche sulle canne più potenti, quelle per intenderci testate a 45° a 30 kg di trazione ed oltre….
Mi chiedevo appunto che necessità ci fosse di costruire canne con vette così spaventosamente grosse, che per avere una conicità proporzionalmente adeguata portano a fusti molto più pesanti.
Forse in base a queste considerazioni sulla torsione per piccoli angoli, una ragione l’ho trovata
Per canne montate con gli anelli sopra e fortemente sollecitate, è necessario, oltre che conferire loro la necessaria resistenza a flessione, anche una notevole rigidità angolare a torsione (K) ottenibile facilmente con grossi diametri del fusto
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