Continuo con le mie schedine seguendo l'ordine cronologico col quale ho cominciato ad usarli
SEA DANCER BURNS
eravamo agli albori dell'inchiku italiano, e il noto negozio online romano dalla vista lunga, e ottimi prezzi (ma a volte un po' troppo "scaltro"
) Islandparadise, notocome Zippo, impotava questi oggettini. Il prezzo era altino, ma in Italia c'era ben poco da scegliere e quindi non potemmo fare a meno, e devo ammettere che i risultati ottenuti furono ottimi
Il seadancer fa parte di quegli inchiku con profilo piatto e asimmetrico, quindo molto sfarfallanti e attiranti in caduta, ma d'altra parte (ovviamente) difficili da usare in situazioni di forte vento e corrente. Per la verità il rapporto qualità prezzo lascia (o lasciava visto che ora sono quasi introvabili) alquanto a desiderare. Ami non eccezionali, olografie e colorazioni che dopo poco si sfogliano e scrostano con facilità. Il polpetto poi si squarcia in testa dopo poco perchè a fare da fermo internamente c'è solo un nodo sul doppio assist che con le jerkate buca la gomma; a tal proposito io fin da nuovi li smonto e inserico una perlina sopra il nodo che vada a fare da battuta internamente sulla gomma, come del resto avviene per quasi tutti gli altri modelli in commercio. Un'altro difetto è l'assenza di una grammatura tra i 100 e i 200g, mentre da noi i pesi che si utilizzano più di frequente (o almeno per me) sono proprio tra i 110 e i 160g, e se consideriamo che a parità di peso il seadancer scende meno degli inchiku a "bullet"...
. Inotre il profilo piatto a volte è causa di incastro dell'amo nel metallo
Però il Seadancer cattura... eccome se cattura, e in certe situazioni è l'arma vincente sia su pelagici che su grufolatori, e anche i dentici lo hanno apprezzato. Quando ci sono condizioni sono di bonaccia o la profondità da ragiugere è poca, un seadancer vale la pena di provarlo sempre. Tanto che io quando ho voluto un jig originale e non un semplice clone, sono partito dal seadancer chiedendo all'amico Adolfo di Creare un inchiku che avesse la superficie del seadancer da 100g, ma il peso di 140g, e i risultati sono arrivati
Oggi i seadancer non si trovano facilmente. Islandparadise li ha sostituiti con dei cloni cinesi poco costosi ma di discutibile qualità, e anche in Giappone voci di corridoio raccontano che sia stata sospesa temporaneamente la produzione per migliorarne la qualità dei materiali viste le proteste dei compratori.
Mi è stato anche detto che a brevissimo, modificati e sistemati, saranno importati anche in Italia da una azienda nostrana
vedremo